Sul porto di Ancona si affaccia la Loggia dei Mercanti, il più importante monumento civile della città, simbolo della sua antica vitalità commerciale.
Fu voluta alla fine del XIV secolo (1392) dal senato degli Anziani come luogo di esposizione delle mercanzie provenienti da oltremare, per la contrattazione e compravendita delle stesse, in una posizione strategica a due passi dal molo e dalla dogana.
I lavori per la costruzione della Loggia dei Mercanti terminarono nel 1443. Tra il 1451 ed il 1459 viene invece compiuta la decorazione dell’alta facciata; fu commissionata all’architetto e scultore daltmata Giorgio di Matteo da Sebenico che per realizzarla si ispirò allo stile gotico fiorito veneziano.
La Loggia dei Mercanti ha simboleggiato il fervore e le attività dello scalo dorico, nodo di scambio tra nord e sud, tra oriente ed occidente, tra mondo cristiano e mondo islamico. Oggi questa costruzione rimane nella sua straordinaria eleganza a testimoniare un periodo in cui l’Adriatico ed il Mediterraneo erano ancora il centro del mondo.
In alto nella facciata spicca lo stemma civico del Cavaliere a cavallo con spada, simbolo, secondo la tradizione, dell’imperatore Traiano e stemma della città caro agli anconetani; a fianco dello stemma sono presenti due epigrafi che ricordano la fondazione dell’edificio da parte della comunità dei mercanti.
Divisa da quattro pilastri che terminano con quattro alte cuspidi esagonali, la facciata ospita in ognuno, in una edicola, una statua femminile: il progetto vuole risaltare una forte iconografia laica che si distingue nelle quattro statue allegoriche dove spiccano le virtù del buon mercante cristiano: la Speranza (che regge un’ancora), la Furbizia (che stringe tra le mani una colonna), la Giustizia (che teneva in mano una bilancia) e la Carità (sormontata da putti); in quest’ultima sembra che vi sia l’influsso di Jacopo della Quercia.
A seguito di un brutto incendio che distrusse la precedente struttura a due piani, verso la metà del XVI secolo, la facciata ebbe bisogno di una azione di ripristino e fu allora che venne arricchita, per opera di Pelligrino Tibaldi, con i caratteristici mascheroni manieristici visibili ancora oggi.
Tibaldi impostò il fronte posteriore verso il mare con la terrazza che ancora oggi si affaccia sul porto; ne ornò l’interno, costituito da una grande sala di forma trapezoidale, decorando il soffitto (affreschi che andasrono purtroppo perduti durante i bombardamenti del ’43); si occupò inoltre della modellazione dell’apparato statuario in gesso, lavoro poi terminato da Gioacchino Varlè, alievo del Vanvitelli.
Nelle nicchie agli angoli delle volte, sorrette da mensole a soggetto mostruoso, sono ospitate tre statue in stucco: da sinistra troviamo la Religione (che mostra la croce simbolo della Cristianità), dalla Carità (che esibisce il peto squarciato con il flusso dello spirito che si libera verso l’alto) e dalla Speranza.
Le statue in stucco nelle pareti sono attribuite a Gioacchino Varlè ed ne esprimono lo straordinario gusto per la rappresentazione fisionomica grazie alla varietà espressiva dele pose. Realizzate nel 1784 rappresentano le quattro parti del mondo: l’Asia è raffigurata da una donna riccamente vestita che sorregge una lampada, l’Europa da una donna con una corona che sembra compiere l’atto di indicare le sottostanti corone corone papali e regali a sognalare il dominio sull’ecumene, l’America è raffigurata da una figura più selvaggia, accompagnata da un alligatore, con in testa un capo piumato ed in mano un arco, l’Africa invece ha di fianco un leone incatenato.
Nella sala sono presenti anche due busti in marmo di due dei più importanti pontefici protettori dcella città: Clemente XXII (che concesse il porto franco alla città) e Pio VII.
In fondo all’aula tre grandi aperture (delle quali oggi finestrate) che guardano verso il mare da dove si vedevano attraccare le navi al porto e dal quale i mercanti accedevano direttamente alla loggia.
Il salone del piano terrà è oggi adibito ad ospitare congressi, cerimonie, conferenze, riunioni di lavoro, meeting aziendali, manifestazioni di carattere economico, politico e culturale.
Il palazzo, visibile già dal porto per il turista che magari arriva dal mare, è collocato al centro di Ancona ed è facilmente raggiungibile: si trova in via della Loggia, la strada a sinistra da prendere quando ci si trova di fronte al Teatro delle Muse, strada che conduce al Colle Guasco e al Duomo di San Ciriaco .
La sua ubicazione lo rende gradevole punto di partenza per una comoda e piacevole visita alla città.
Al seguente link trovi un Tour virtuale dell’interno della Loggia dei Mercanti.