Il titolo di questa pagina “Ancona nascosta: alla scoperta dell’Ancona sotterranea e segreta” anticipa quello che molti anconetani, e naturalmente chi ad Ancona è solo di passaggio, ignorano: tutta l’Ancona nascosta sotto terra.
Ancona è una città molto antica; fu fondata infatti dei Greci siracusani di stirpe dorica nel 387 a.C. Nel suo sottosuolo sono nascoste molte testimonianze della vita passata che a tutt’oggi sembra impossibile si siano potute mantenere in queste discrete condizioni.
Mentre molte di queste testimonianze sono visibili al pubblico quotidianamente, in quanto a cielo aperto, altre purtroppo sono visitabili solamente grazie a particolari permessi.
Ad Ancona fortunatamente, ci sono alcune associazioni che promuovono la scoperta, la valorizzazione e la manutenzione di questi beni storico culturali.
Una di queste associazioni è Legambiente Pungitopo Ancona che durante l’anno organizza interessanti visite guisate sempre più apprezzate e suguite dagli anconetani e dai passanti occasionali.
Ho avuto la fortuna di partecipare ad alcuni di questi eventi e ho trovato sempre molta competenza da parte di chi ci spiegava la storia di quel posto e di quella struttura.
Domenica 21 ottobre Legambiente Pungitopo Ancona ha organizzato l’evento pubblico e gratuito ViviAmo Ancona Nascosta, in collaborazione con il Comune di Ancona, la Prima Circoscrizione, il Rotary Club Ancona 25-35 e Italia Nostra.
Durante la giornata sono stati aperti al pubblico quattro siti archeologici e gli anconati hanno risposto anche questa volta con numeri importanti: oltre 800 presenze all’appuntamento davanti alla Caserma di Villarei.
Abbiamo visitato, insieme all’esperto di storia locale Paolo Forotti e agli altri volontari delle associazioni sopra citate, quattro luoghi storici suggestivi, normalmente chiusi al pubblico:
– la necropoli sotto il parcheggio Villarey;
– i resti romani e rinascimentali sotto la Corte di Appello;
– la cisterna delle 13 Cannelle;
– la strada romana sotto Via degli Orefici.
Dalla documentazione storica risulta che almeno sin dagli inizi del 1400 furono realizzate nella città di Ancona opere idrauliche che assicurassero alla città un adeguato approvvigionamento idraulico.
Nella prima metà del 1800 furono avviati progetti, ricerche e lavori per potenziare e migliorare l’erogazione del fabisogno di acqua soprattutto nei periodi di siccità.
Probabilmente nello stesso periodo venne recuperata parte dell’antico acquedotto di Santa Margherita distrutto durante gli eventi bellici del 1799.
Dalla documentazione, dal rilievo e dalla ricerca storica, realizzati per il Comune di Ancona da Giuseppe Antonini, Maurizio Mainiero e Alberto recanatini, si evidenzia l’esistenza di una vasta ed articolata opera idraulica, tuttora in gran parte funzionante, che si estende dal Viale della Vittoria al Porto, realizzata in varie epoche nel sottosuolo della nostra città con lavori di captazione, distribuzione e accumulo.
Si può articolare in tre grandi complessi:
- Cunicoli del Viale della Vittoria
Cunicoli della Fonte di Santa MArgherita
Serbatoio detto “La Chioccia”
Cunicolo di Via Trento
- Cunicoli di Piazza Cavour
Cisterne di Piazza Stamira
Cunicoli di Corso Mazzini
Cisterne della Fonte del Calamo
- Cunicoli della Fonte di Piazza del Plebiscito
Cunicoli di San Francesco alle Scale
Cunicoli della Fonte del Filello
Sono stati esplorati e rilevati circa 4 chilometri di cunicoli idraulici e almeno 15 tra pozzi e cisterne.
Queste alcune delle immagini scatte durante le visite: