Lo Scoglio del Trave si trova a Portonovo, sulla Riviera del Conero ed affiora dall’acqua in tutta la sua straordinaria bellezza e particolarità: 5 metri di larghezza per 1 km di lunghezza, tra la parte emersa e quella che si tuffa nel mare.
Viene chiamato scoglio in maniera impropria però in quanto si tratta di una vera e propria parete rocciosa. In passato emergeva molto di più dall’acqua ma con gli anni la parte di roccia più friabile superiore è stata con il tempo erosa dall’acqua del mare.
La parte visibile dello scoglio che affiora dall’acqua è quella che incanta chiunque si soffermi a contemplare questo scorcio di mare: le onde infatti, si infrangono verso la roccia creando giochi di colore con l’azzurro del mare e la spuma bianca. La parte dello Scoglio del Trave sommersa dall’acqua invece, invisibile agli occhi, è in realtà un pericolo per le imbarcazione che rischiano di urtare contro la parete rocciosa sommersa nel mondo marino.
Nella parte iniziale del molo, fino a qualche anno fa era visibile la postazione da pesca Casotto Fattorini (sotto ne abbiamo ritrovato una foto storica in fondo alla pagina), una palafitta che è riuscita a resistere negli anni all’attacco prepotente del mare e che il Comune di Ancona nel 2019 ha fatto rimuovere in quanto visto lo stato decadente “deturpava” il luogo. Daccordo o no, ora non c’è più: secondo noi era comunque diventato il simbolo di quel tratto di mare.
Il Casotto Fattorini un tempo era questa era una postazione da pesca fissa e strategica per lo sfruttamento delle acque vista l’alta pescosità dello scoglio per quanto riguarda la raccolta dei mitili, soprattutto moscioli (le cozze selvatiche della Riviera del Conero) che sul Trave nascono e si riproducono in maniera naturale.
La spiaggia del Trave confina a Nord con la spiaggia di Mezzavalle, ma vi ricordiamo che da anni ormai non è accessibile per rischio frane. Naturalmente se volete ammirarlo dall’alto anche sostando lungo la strada che scende verso Portovovo e dove trovate un bellissimo belvedere sulla spiaggia di Mezzavalle e del Trave.
La spiaggia di Mezzavalle è dotata di un bar/ristorante ma priva di stabilimenti. La zona del Trave è invece completamente selvaggia.
Foto storica del Casotto Fattorini
(qui ancora versava in discrete condizioni e si intravedono persone sul tetto prendere il sole)
Geologicamente parlando, lo Scoglio del Trave è formato da rocce sedimentarie di origine marina, risalenti al periodo miocenico, cioè tra 23 e 5 milioni di anni fa. Queste rocce sono composte principalmente da arenaria e calcarenite, e presentano una varietà di colori, dal grigio al rosso, a seconda della composizione chimica. La formazione di questo promontorio è stata influenzata dai movimenti tettonici e dall’erosione, creando un paesaggio unico e spettacolare.
Storicamente, lo Scoglio del Trave ha una lunga e interessante storia. Nel Medioevo, la baia di Portonovo era un importante porto commerciale, e lo Scoglio del Trave era utilizzato come punto di riferimento per gli navigatori. Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli alleati costruirono una base militare sullo Scoglio del Trave, utilizzandola come posto di osservazione e controllo del traffico marittimo.
Le leggende
Quando e come è saltata fuori quella roccia dalla forma allungata che affiora dal mare? Anche qui le interpretazioni mitologiche non sono univoche. Secondo alcuni era un ponte naturale che collegava la Riviera all’altra sponda dell’Adriatico in segno di fratellanza, distrutto poi dagli eventi atmosferici.
Ma è la leggenda che circonda lo Scoglio del Trave a conferirgli un’aura di mistero. Si dice che un tempo ci fosse un castello sullo Scoglio del Trave, abitato da un cavaliere che era stato maledetto dalla sua amata, che aveva deciso di sposare un altro uomo. La maledizione prevedeva che il cavaliere sarebbe stato condannato a vagare per sempre intorno allo Scoglio del Trave, senza mai trovare pace. Ancora oggi, si dice che in alcune notti tempestose, si possa sentire il cavaliere che cavalca lungo la costa, in cerca della sua amata perduta.
In conclusione, lo Scoglio del Trave è un luogo unico e affascinante, sia per la sua bellezza naturale che per la sua storia e le leggende che lo circondano. La sua origine geologica e storica lo rendono un luogo interessante da visitare, mentre la leggenda del cavaliere maledetto lo rende ancora più misterioso e affascinante.
Un’altra leggenda in particolare sostiene che sia comparso da sé in una sola notte per offrire un punto di sosta agli angeli che trasportavano a Loreto la casa della Vergine Maria.