Quando diciamo Ancona e provincia ci viene immediatamente spontaneo identificare uno di prodotti più conosciuti al mondo: il “Verdicchio”. Il Verdicchio è un vitigno coltivato esclusivamente nelle Marche, con bacca bianca e adatto alla produzione di vini freschi e di notevole longevità, ma che può essere utilizzato anche per spumanti sia con metodo classico sia con metodo Charmat).
Sicuramente Verdicchio deriva dal colore dell’acino tendente al verde anche dopo la maturazione. Sembrerebbe che le sue origini risalgano addirittura dal XVI secolo.
Il Verdicchio ha avuto una grande caratteristica grazie all’architetto Maiocchi.
Infatti negli anni “50 l’architetto disegno una bottiglia a forma di anfora pe valorizzare la qualità del vino e la sinuosità della Regione Marche.
Il colore del Verdicchio è giallo paglierino ed a seconda della maturazione può variare a sfumature che vanno dal verdastro al dorato. La gradazione varia dai 11,5° fino 12,5. Importante la temperatura che deve aggirarsi attorno ai 10/12 gradi che se servito come aperitivo deve essere di 8/10 gradi.
Sarebbe opportuno utilizzare un calice slanciato per degustarne completamente sia i profumi sia le sue sfumature.
In onore al Verdicchio, nella provincia di Ancona, ogni anno dopo la vendemmia si tengono diverse feste e sagre.
La più famosa è sicuramente la tradizionale Sagra dell’Uva di Cupramontana che comprende la sfilata di carri allegorici, esibizioni canore di vario genere, concerti ed esibizioni di gruppi folkloristici il tutto annaffiato da un vero fiume di … Verdicchio ovviamente!
Le schede dei Verdicchi
DOCG Castelli di Jesi Verdicchio Riserva
Ottenuto da uve selezionate coltivate sulle colline dell’alta valle dell’Esino. L’affinamento minimo in piccole botti è di 19 mesi di cui almeno 6 in bottiglia.
Alla vista: giallo paglierino con i classici riflessi verdi che tendono al dorato con l’invecchiamento.
Al naso: delicato, fragrante, complesso e floreale
In bocca: morbido, equilibrato, fresco e di media sapidità
Vitigni: Verdicchio 100%
Gradazione alcolica: 13% vol.
Temperatura di servizio: 10-12° C
Tipologia: fermo. Ne esiste una versione Riserva Classico ottenuta unicamente con uve della zona originaria del verdicchio.
Epoca migliore per il consumo: 1-3 anni
Abbinamenti: antipasti di mare, carni bianche, fritti di verdure e grigliate di pesce, oltre che alcuni piatti tipici della tradizione marchigiana come lo stoccafisso all’anconetana
Docg riconosciuta con Decreto del 1 settembre 2004
DOCG Verdicchio di Matelica Classico Riserva
Ottenuto da uve selezionate e coltivate nella valle con al centro Matelica delimitata dal Preappennino e dall’Appennino Umbro-Marchigiano. La collocazione ‘chiusa’ crea un microclima che esalta l’acidità e favorisce l’affinamento previsto di una durata di almeno 20 mesi di cui 6/12 in bottiglia
Alla vista: giallo intenso con riflessi oro-verde
Al naso: bouquet molto complesso con sentori floreali, fruttati e minerali
In bocca: notevolmente sapido, fresco e di buon corpo
Vitigni: Verdicchio 100%
Gradazione alcolica: 13% vol.
Temperatura di servizio: 10-12° C
Epoca migliore per il consumo: 4-6 anni
Abbinamenti: Risotti specialmente con pesce, molluschi o crostacei, carni bianche, piatti di pesce anche elaborati, salumi locali
Docg riconosciuta con Decreto del 18 febbraio 2010
Verdicchio dei Castelli di Jesi
Alla vista: giallo paglierino brillante con pronunciate sfumature verdognole
Al naso: bouquet complesso, delicato ed elegante con note fruttate, floreali e di agrumi
In bocca: secco e ben strutturato ha una discreta morbidezza, buona sapidità e freschezza con un discreto finale amarognolo
Vitigno: Verdicchio 100%
Tipologie: fermo, spumante. passito, classico e classico superiore
Gradazione alcolica: 13% vol.
Temperatura di servizio: 10-12° C
Epoca migliore per il consumo: 2-4 anni
Abbinamenti: è un eccellente vino da pesce, cucinato in tutti i modi da grigliato a gratinato, in umido, al cartoccio, ottimo anche con insalata di pollo e piatti delicati di carni bianche. Si può bere a tutto pasto
Doc riconosciuta con decreto del 18 febbraio 2010 che ha sostituito tutti i decreti successivi al DPR 11 agosto 1968
Verdicchio di Matelica
Alla vista: giallo paglierino intenso con riflessi verdolini, tendente al dorato con l’invecchiamento
Al naso: bouquet composito con notevoli fragranze di fiori e di frutta
In bocca: secco, armonico, elegante, morbido, ben strutturato, di ottima sapidità e con un finale gradevolmente amarognolo
Vitigno: Verdicchio 100%
Tipologie: fermo, spumante e passito
Gradazione alcolica: 13% vol.
Epoca migliore per il consumo: 3-5 anni
Temperatura di servizio: 10-12° C
Abbinamenti: eccellente su tutti i piatti di pesce, molluschi, crostacei e a base di pollo. Ottimo anche sul pesce affumicato e a tutto pasto
Doc riconosciuta con decreto del 18 febbraio 2010 che ha sostituito i decreti successivi al DPR 21 luglio 1967.
Libro consigliato
Il Verdicchio fra Jesi e Matelica. Alla scoperta di uno dei più grandi vini bianchi d’Italia – di Francesco Annibali
Il Verdicchio di Jesi e Matelica è oggi riconosciuto da critica e appassionati come uno dei migliori bianchi italiani. Nonostante un passato fatto di pesanti limiti di immagine e fraintendimenti interpretativi, oggi è considerato forse il vino bianco dalla personalità più “versatile” di tutta la nostra penisola. Circondato da un alone di leggenda che lo vorrebbe addirittura prediletto da Alarico re dei Visigoti (celebre, per quanto priva di verità storica, l’immagine dei suoi quaranta muli caricati di barili di vino in viaggio verso il Sacco di Roma), il Verdicchio è prima di tutto un traduttore fedele dei territori dai quali proviene: una vera e propria espressione sub specie idroalcolica del carattere marchigiano, fatto di introversione e tenacia. Questo volume è un viaggio alla scoperta di uno dei più grandi vini bianchi del mondo. E allo stesso tempo un’indagine su un territorio, quello che da Senigallia, nella Marca “contagiata” dalla Romagna, scende fino a Camerino, nel cuore delle Marche più vere, ricco di segrete bellezze e di meraviglie spettacolari, molte delle quali ancora sconosciute ai più.