Le origine ed i misteri legati all’Abbazia di San Vittore delle Chiuse a Genga

L’Abbazia di San Vittore delle Chiuse è un antico monastero situato nel comune di Genga nelle Marche, Italia. La sua storia risale al IX secolo, quando l’abate San Vittore, un monaco benedettino originario di Brescia, decise di stabilirsi in quella zona e di costruire un monastero.

La leggenda narra che San Vittore, durante un viaggio in quella regione, si imbatté in una grotta in cui vide una visione di Gesù Cristo che gli chiese di costruirgli una casa. San Vittore obbedì e cominciò a costruire il monastero, ma si rese presto conto che la grotta si trovava in una zona impervia e difficile da raggiungere.

Per risolvere il problema, San Vittore decise di costruire un canale d’acqua che collegasse la grotta al fiume vicino, per rendere più facile l’accesso al monastero. Così, con l’aiuto dei suoi discepoli, San Vittore scavò un tunnel attraverso la roccia, creando così un canale d’acqua che collegava la grotta al fiume. Il canale prese il nome di “Chiuse” dal fatto che le sue acque venivano chiuse per poter essere utilizzate per l’irrigazione dei campi circostanti.

Con il passare del tempo, l’Abbazia divenne un importante centro di cultura e spiritualità, attirando molti pellegrini e monaci da tutta Europa. Nel corso dei secoli, l’Abbazia subì numerosi danni a causa di guerre e terremoti, ma venne sempre ricostruita e restaurata.

In epoca medievale, l’Abbazia era famosa per la produzione di pergamene e per la sua biblioteca, che possedeva alcuni dei manoscritti più antichi dell’epoca. Inoltre, l’Abbazia era famosa per i suoi tesori artistici, tra cui affreschi, statue e oggetti in argento e oro.

Un mistero legato all’Abbazia riguarda la leggenda della “Madonna delle Chiuse”, un’immagine sacra della Vergine Maria venerata nell’Abbazia fin dal IX secolo. La leggenda narra che la Madonna apparve in sogno ad un monaco dell’Abbazia, chiedendo che fosse costruita una cappella in suo onore nella grotta dove San Vittore aveva avuto la sua visione. Il monaco obbedì e costruì la cappella, dove la Madonna delle Chiuse venne venerata per secoli.

Nel corso dei secoli, l’Abbazia venne chiusa e abbandonata varie volte, ma sempre riaperta e restaurata. Nel XIX secolo, l’Abbazia subì un restauro importante sotto la direzione dell’architetto Giuseppe Valadier. Durante i lavori, furono scoperti numerosi affreschi e mosaici di grande valore artistico, che sono tutt’oggi visibili nell’Abbazia.

Durante la seconda guerra mondiale, l’Abbazia venne utilizzata come rifugio dai soldati e subì ingenti danni. Dopo la guerra, l’Abbazia venne nuovamente restaurata e riaperta al culto.

Attualmente, l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse è un luogo di grande importanza storica e culturale, che attrae molti visitatori ogni anno. Offre un’esperienza unica, con la possibilità di ammirare gli antichi affreschi e mosaici, la grotta sacra, la cappella della Madonna delle Chiuse e la vista panoramica sulla valle circostante. Inoltre, l’Abbazia ospita ancora oggi una comunità di monaci benedettini che continuano a vivere secondo l’antica regola monastica, mantenendo viva la tradizione e la spiritualità del luogo.

Inoltre è stato recentemente costruito un parco avventura chiamato “Parco degli Dei” è un’esperienza unica per tutta la famiglia dove si possono fare diverse attività all’aperto.

In sintesi, l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse è un luogo ricco di storia e misteri, legati sia alla sua fondazione che alla sua lunga vita attraverso i secoli. Ancora oggi, continua ad essere un luogo di grande importanza spirituale e culturale, e merita senz’altro una visita per chi si trova nella regione delle Marche.

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