Alle pendici del colle Guasco, dove si erge supremo il duomo di Ancona, troviamo l’elegante e maestoso Palazzo Ferretti, detto anche di “San Pellegrino” per la sua adiacente vicinanza con la Chiesa San Pellegrino ai Scalzi. E’ qui che potete trovare dal 1958 il Museo Archeologico Nazionale delle Marche.
Il conte Angelo di Girolamo Ferretti commissionò la costruzione dell’edificio tra il 1540 e il 1543 e ne fece l’emblema tangibile, nel corso del XVI secolo, della importanza politica, del prestigio sociale e della potenza economica della famiglia Ferretti.
Il conte Angelo chiamò il pittore manierista Pellegrino Tibaldi (1527-1596) per decorare i soffitti e gli ambienti del palazzo con divinità, rappresentazioni grottesche, figure allegoriche e mitologiche.
Nel 1759, grazie all’intervento dell’ all’architetto Luigi Vanvitelli (lo stesso della Mole Vanvitelliana – Lazzaretto), palazzo Ferretti si ampliò con la costruzione dell’ala adiacente la Chiesa San Pellegrino ai Scalzi e vennero creati il balcone, il terrazzo pensile, l’elegante e luminoso scalone d’onore con il porticato, le logge sovrastanti, il tutto arricchito con la presenza di statue e busti prodotti dalla bottega anconetana di Gioacchino Varlè (1731-1806).
Alla fine del XVIII e gli inizi XIX secolo il conte Liverotto Ferretti (1750 – 1815) fece eseguire, nelle sale del III piano, gli ultimi interventi pittorici. Purtroppo, nel trascorrere degli anni, palazzo Ferretti ha subito diversi interventi di restauro.
Nel 1928-1931 fù opera dell’architetto milanese Tornaghi porre dei rimedi.
Poi sia negli anni “50, dopo i pesanti bombardamenti subiti dalla città di Ancona, sia negli anni 1970-1980, a seguito del terremoto che ha scosso la città nel 1972, il palzzo subì ulteriori opere di rifacimento.
Dal 1958 palazzo Ferretti è divenuta la sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche (MANM) ospita una vasta collezione di reperti archeologici che documentano la storia dell’Adriatico centrale dalla preistoria all’epoca romana. Un capitolo a sé riguarda la Civiltà Picena presente con una ricca quanto prestigiosa raccolta.
La storia del Museo comunque inizia nel 1860 anno in cui prende il nome di Gabinetto Archeologico della Commissione Regionale dei Monumenti.
Nel 1906, con decreto reale, diventa Museo Nazionale e la sede venne trasferita presso l’ex Convento degli Scalzi.
Man mano che il Museo si andava riempiendo di reperti archeologici, si rese necessario un ulteriore trasferimento presso il Convento di San Francesco alle Scale.
Il 9 ottobre 1927, alla presenze di Re Vittorio Emanuele III, il museo venne riaperto al pubblico e nel 1932 venne completata l’istituzione della sezione preistorica. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale anche il Museo subì gravi danni e grazie alla laboriosa e solerte opera di Annibaldi, nel 1958 iol mUseo riapri i suoi battenti al pubblico nella odierna sede del Palazzo Ferretti (palazzo del 500).
Nonostante i danni subiti durante il terremoto che ha colpito Ancona nel 1972 ancora una volta nel 1988 si provvide alla riapertura dando ulteriori svolta all’importante Museo con la creazione della sezione Eneolitica nel 1995 e la sezione dell’Età del Bronzo nel 1997.
Vogliamo ricordare brevemente che all’interno del Museo si possono ammirare resti del Periodo Paleolitico, Periodoi Neolitico, Periodo Eneolitico, Periodo dell’Età del Bronzo, la Civiltà dei Piceni e quella dei Galli Senoni.
La collezione del Museo Archeologico Nazionale delle Marche comprende oltre 50.000 reperti, tra cui ceramiche, sculture, bronzi, monete e oggetti in metallo. Tra le opere più importanti del museo vi sono la statua bronzea di Apollo, risalente al III secolo a.C, e la statua marmorea di Afrodite, risalente al I secolo d.C.
Il museo è suddiviso in diverse sezioni, ciascuna dedicata a un periodo storico specifico. La sezione preistorica espone reperti che documentano la presenza umana nella regione delle Marche fin dal Paleolitico, mentre la sezione protostorica espone ceramiche e oggetti in metallo risalenti all’Età del Bronzo e all’Età del Ferro. La sezione classica espone reperti che documentano la presenza dei coloni greci e dei romani nella regione delle Marche, tra cui ceramiche, sculture e monete. In questa sezione si possono ammirare anche alcune delle opere più importanti del museo, come la statua bronzea di Apollo e la statua marmorea di Afrodite. La sezione medievale e moderna del museo espone reperti che documentano la storia della regione delle Marche dal Medioevo all’epoca contemporanea, tra cui ceramiche, sculture e oggetti d’arte sacra.
Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche è una meta ideale per gli appassionati di storia e archeologia, ma anche per chi è interessato all’arte antica e alla cultura delle Marche. Il museo offre un’opportunità unica per scoprire i tesori archeologici della regione e per conoscere la storia dell’Adriatico centrale. Inoltre, il museo ospita anche mostre temporanee di arte moderna e contemporanea, offrendo ai visitatori una visione completa della cultura delle Marche.
La visita può essere ampliata visitando le rovine, recentemente scoperte, di fronte al Palazzo Ferretti, le rovine dell’Anfiteatro Romano sovrastante la collina del Museo in Via Birarelli (vecchie carceri di Ancona) ed i resti ritrovati durante gli scavi per il moderno parcheggio sotterraneo posto in Piazza Stamira.
Museo Archeologico Nazionale delle Marche
RESPONSABILE
Diego Voltolini
INDIRIZZO
via Ferretti (Palazzo Ferretti)
60121 Ancona
ORARI
Martedi (08:30,13:30)|Mercoledi (08:30,13:30)|Giovedi (08:30,19:30)|Venerdi (08:30,19:30)|Sabato (08:30,19:30)|Domenica (14:00,19:30)
Mail: drm-mar.museoancona@cultura.gov.it
Tel: +39 071 202602
Chiusura: Lunedì
Intero: 5,00
Ridotto: 2,00